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sabato 9 aprile 2016

La giustizia secondo Rawls


TESI

  1.  Nel contatto originario si vengono a formare i principi che determinano la giustizia in una società primordiale.
  2. Secondo l'equità (stato di giustizia) l'eguaglianza corrisponde allo stato di natura; questo assicura l’imparzialità della giustizia.
  3. Giustizia è equità.
  4.  I principi di utilità non possono coesistere con la cooperazione sociale.


ARGOMENTAZIONE


Il contatto originario non dà inizio a una particolare struttura di società o a una forma di governo, ma in questo incontro originario sono stabiliti dei principi di giustizia che sono accettati da tutti in una primordiale situazione di uguaglianza.
Questi principi devono regolare le future azioni e cooperazioni all'interno della società; di conseguenza si può dedurre che in questo momento preciso vengono determinati i principi che stabiliscono diritti e doveri fondamentali e la divisione dei benefici sociali; inoltre gli uomini devono stabilire insieme e immediatamente cosa è giusto e ingiusto, quindi si ha la necessità di garantire l'imparzialità della giustizia.

L’imparzialità dello stato della giustizia è garantita dal fatto che al momento della formulazione di questo “trattato” gli uomini sono sottomessi in uno stato di ignoranza che impedisce loro di determinare la concezione del bene, di conseguenza questi principi di giustizia sono creati in modo imparziale ed equo.

Da qui si può rendere valida l’espressione "giustizia come equità". Questo perché allo stato di natura le persone dotate di un senso razionale e di principi di giustizia sono uguali fra loro e quindi possono stabilire in modo equo i principi di quest'ultima.

Un grande problema di questo patto originario è il riconoscimento dei principi di utilità soprattutto perché in una primordiale situazione di equità, nessuna parte sceglierà deliberatamente di perdere a tempo indeterminato i propri benefici per aumentare quelli di altri, questo perché vuole proteggere i propri interessi. Inoltre, un uomo tenderebbe a promuovere il suo bene personale, nonostante faccia già parte di una società che mira ad offrire il maggior numero di vantaggi ai singoli individui.


TESI CONCLUSIVA

Le persone in questa situazione di equità iniziale tendono a scegliere due tipi diversi di principi:
  1. Un principio che promuova la spartizione equa dei diritti e dei doveri fondamentali
  2. Un secondo principio che accetti le diseguaglianze sociali ed economiche, ma solo se il risultato corrisponde a dei benefici che avvantaggino chiunque.
Questi principi quindi escludono la possibilità che le istituzioni possano sacrificare pochi per il bene di molti. Invece è lecito che pochi abbiano un maggior numero di benefici a patto che li usino per migliorare anche la situazione di coloro che ne possiedono di meno.


AREE SEMANTICHE


domenica 3 aprile 2016

La giustizia secondo Aristotele

 TESI
  1. La giustizia è una virtù che si può riscontrare nelle relazioni tra le persone.
  2. La giustizia si divide in generale e particolare.
  3. La giustizia particolare si divide in due tipi: distributiva e commutativa (o regolatrice).

 ARGOMENTAZIONE

         Giusto è tutto ciò che non trasgredisce la legge. Ingiusto è ciò che è vantaggioso per sé e          corrisponde all’iniquità. La giustizia è legata alla dimensione sociale dell’uomo e questa non si  utilizza solo su se stessi ma anche sugli altri.
        La giustizia distributiva regola la divisione equa dei beni e incarichi all'interno di una comunità,  mentre quella commutativa o regolatrice si basa sull'uguaglianza tra le persone ed è principio di  regolazione armonica dei rapporti sociali.


       TESI CONCLUSIVA

    La giustizia si divide in generale e particolare. Per generale si intende fare ciò che è proprio a ciascuno, ovvero è giusto ciò che è conforme alla legge; con particolare (di tipo relazionale, ovvero nei confronti del prossimo) invece si intende il concetto di equità che coincide con il medio tra il vantaggio e la perdita. La giustizia particolare a sua volta si divide in distributiva – che regola la distribuzione di beni o incarichi in una comunità – e commutativa o regolatrice che regola gli scambi secondo il merito.

     
     AREE SEMANTICHE