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La prostituzione dovrebbe essere legale?
 
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mercoledì 1 giugno 2016

LEGALIZZAZIONE DELLA PROSTITUZIONE:

Un'altra questione su cui l'opinione pubblica si è divisa negli ultimi tempi è la legalizzazione della prostituzione.

Si hanno due punti di vista: quello morale e quello giurudico, e sono stati individuati alcuni pro ed alcuni contro in questione.
Punti a sfavore:
_Dire sì alla prostituzione significa accettare la vendita del proprio corpo come pratica legale e accettabile a livello morale. Le credenze, soprattutto religiose, muovono proprio nella direzione opposta.
_La popolazione sarebbe contraria ad avere case chiuse nei centri abitati, a causa della loro funzione, infatti, ridurrebbero i valori del quartiere.
_Molto probabilmente la malavita cercherebbe di imporre la propria influenza sulla gestione delle case di tolleranza, traendone profitto, e facendo anche lavorare in nero delle prostitute.
_Probabilmente alcune donne staranno in strada, lavorando in nero a causa di problematiche personali, quindi essendo esposte a possibili pericoli (nonostante la presenza di appositi alloggi).
_Potrebbe avere un effetto di stimolo sulle ragazze, spinte a vendere il proprio corpo per ottenere facili guadagni.
Punti a favore:
_Legalizzare significa mettere in sicurezza interi quartieri dal "disordine" causato dalla presenza di prostitute, migliorando la vita delle stesse lavoratrici e di tutte le famiglie residenti.
_Legalizzare la prostituzione significa adibire alcuni edifici alla pratica, evitando così che le ragazze siano lasciate in strada in balia delle intemperie, di ‘padroni’ criminali e di clienti spesso poco gentili.
_Togliere le prostitute dalle strade significa anche rendere la compravendita del sesso una pratica più pulita e igienica.
_Legalizzare vuol dire riconoscere la prostituzione come mestiere pari agli altri, una professione regolata da precise norme e meccanismi come il versamento dei contributi per una pensione e l’adempimento degli oneri fiscali, un notevole gettito extra per le casse dello Stato.
_Istituire delle case di tolleranza renderebbe anche più semplice il lavoro delle forze dell’ordine, che di fatto dovrebbero intervenire solo in caso di disordini. Inoltre la legalizzazione consentirebbe un maggiore controlloaffinché non vengano sfruttate donne che non vogliono prostituirsi o peggio ancora le minorenni.
(Fonte: www.qnm.it/attualita/legalizzare-la-prostituzione-in-italia-pro-e-contro-post-120149.html)
Per quanto riguarda il punto di vista giuridico è giusto o ingiusto? La questione non è semplice, ma non ci sono motivi per cui debba essere considerata ingiusta e grandi menti della filosofia del passato possono aiutarci a dirne i motivi.
Bentham, ad esempio, sostiene che tutte le azioni dell'uomo siano conformi al principio di utilità se mirano ad aumentare la felicità dell'individuo e in tal caso sono anche giuste, visto che avvicinano all'obiettivo principale dell'uomo: raggiungere il massimo piacere.
Adattando la sua tesi al caso, possiamo sviluppare questo ragionamento, presumendo che la felicità di una donna sia aumentata dal fatto di ottenere profitto concedendo il proprio corpo.
  • La concessione del proprio corpo dietro compenso aumenta la felicità della donna.
  • La prostituzione legalizzata è a lei utile perché avvicina la donna all'obiettivo di raggiungere il massimo piacere anche tramite profitto economico.
  • Visto che aumenta la sua felicità, è conforme al principio di utilità.
  • Se è vero che la prostituzione legalizzata è utile alla donna, proprio perché conforme al principio di utilità è anche giusta.
  • E' giusto che la donna agisca in questo modo e percorra questa strada.
Così, la prostituzione diventa un'azione giusta e a libero arbitrio della donna e di lei soltanto, visto che è lei stessa a renderla giusta nel momento in cui decide che è la cosa a lei più utile per raggiungere la felicità.

Secondo Aristotele, nella suddivisione della giustizia particolare relazionale, che regola le relazioni interpersonali, è giusto ciò che viene accordato arbitrariamente tra le parti traendo profitto; inoltre Aristotele sostiene che una legge, essendo uguale per tutti, implica una parità di diritti legali e quindi la giustizia deve essere intesa come equità ("Una legge, per considerarsi giusta, deve garantire il bene comune, non dell'individuo").


Per Rawls se si ha equità allora si ha giustizia, perché esse coincidono; secondo uno dei principi del suo pensiero si accettano come giuste le disuguaglianze sociali ed economiche, ma solo se il risultato corrisponde a dei benefici che avvantaggino chiunque, di conseguenza il mestiere della prostituta è giusto, perché avvantaggia sia il cliente che la lavoratrice.
Per quanto riguarda la questione morale il dibattito è ancora molto acceso e divide l'opinione pubblica, ma daal punto di vista giuridico, come dimostrato fin ora, è giusta la scelta di legalizzare la prostituzione.





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