LEGALIZZAZIONE
DELLA PROSTITUZIONE:
Un'altra
questione su cui l'opinione pubblica si è divisa negli ultimi tempi
è la legalizzazione della prostituzione.
Si
hanno due punti di vista: quello morale e quello giurudico, e sono
stati individuati alcuni pro ed alcuni contro in questione.
Punti
a sfavore:
_Dire
sì alla prostituzione significa accettare la
vendita del proprio corpo come pratica legale e accettabile a livello
morale. Le credenze,
soprattutto religiose, muovono proprio nella direzione opposta.
_La
popolazione sarebbe contraria ad avere case chiuse nei centri
abitati, a causa della loro funzione, infatti, ridurrebbero i valori
del quartiere.
_Molto
probabilmente la malavita cercherebbe di imporre la propria influenza
sulla gestione delle case di tolleranza, traendone profitto, e
facendo anche lavorare in nero delle prostitute.
_Probabilmente
alcune donne staranno in strada, lavorando in nero a causa di
problematiche personali, quindi essendo esposte a possibili pericoli
(nonostante la presenza di appositi alloggi).
_Potrebbe
avere un effetto di stimolo sulle ragazze,
spinte a vendere il proprio corpo per ottenere facili guadagni.
Punti
a favore:
_Legalizzare
significa mettere in sicurezza interi quartieri dal "disordine"
causato dalla presenza di prostitute, migliorando la vita delle
stesse lavoratrici e di tutte le famiglie residenti.
_Legalizzare
la prostituzione significa adibire alcuni edifici alla pratica,
evitando così che le
ragazze siano lasciate in strada in balia
delle intemperie, di ‘padroni’ criminali e di clienti spesso poco
gentili.
_Togliere
le prostitute dalle strade significa anche rendere la compravendita
del sesso una
pratica più pulita e igienica.
_Legalizzare
vuol dire riconoscere la prostituzione come mestiere pari agli altri,
una professione
regolata da precise norme e meccanismi come
il versamento dei contributi per una pensione e l’adempimento degli
oneri fiscali, un notevole gettito extra per le casse dello Stato.
_Istituire
delle case di tolleranza renderebbe anche più semplice il lavoro
delle forze dell’ordine, che di fatto dovrebbero intervenire solo
in caso di disordini. Inoltre la legalizzazione consentirebbe
un maggiore controlloaffinché
non vengano sfruttate donne che non vogliono prostituirsi o peggio
ancora le minorenni.
(Fonte:
www.qnm.it/attualita/legalizzare-la-prostituzione-in-italia-pro-e-contro-post-120149.html)
Per
quanto riguarda il punto di vista giuridico è giusto o ingiusto? La
questione non è semplice, ma non ci sono motivi per cui debba essere
considerata ingiusta e grandi
menti della filosofia del passato possono aiutarci a dirne i motivi.
Bentham,
ad esempio, sostiene che tutte le azioni dell'uomo siano conformi al
principio di utilità se mirano ad aumentare la felicità
dell'individuo e in tal caso sono anche giuste, visto che avvicinano
all'obiettivo principale dell'uomo: raggiungere il massimo piacere.
Adattando
la sua tesi al caso, possiamo sviluppare questo ragionamento,
presumendo che la felicità di una donna sia aumentata dal fatto di
ottenere profitto concedendo il proprio corpo.
-
La concessione del proprio corpo dietro compenso aumenta la felicità della donna.
-
La prostituzione legalizzata è a lei utile perché avvicina la donna all'obiettivo di raggiungere il massimo piacere anche tramite profitto economico.
-
Visto che aumenta la sua felicità, è conforme al principio di utilità.
-
Se è vero che la prostituzione legalizzata è utile alla donna, proprio perché conforme al principio di utilità è anche giusta.
-
E' giusto che la donna agisca in questo modo e percorra questa strada.
Così,
la prostituzione diventa un'azione giusta e a libero arbitrio della
donna e di lei soltanto, visto che è lei stessa a renderla giusta
nel momento in cui decide che è la cosa a lei più utile per
raggiungere la felicità.
Secondo
Aristotele, nella suddivisione della giustizia particolare
relazionale, che regola le relazioni interpersonali, è giusto ciò
che viene accordato arbitrariamente tra le parti traendo profitto;
inoltre Aristotele sostiene che
una
legge,
essendo
uguale per tutti, implica una parità di diritti legali e quindi la
giustizia deve essere intesa come equità ("Una
legge, per considerarsi giusta, deve garantire il bene comune, non
dell'individuo").
Per
Rawls se
si ha equità allora si ha giustizia, perché esse coincidono;
secondo uno dei principi del suo pensiero si accettano come giuste le
disuguaglianze sociali ed economiche, ma solo se il risultato
corrisponde a dei benefici che avvantaggino chiunque, di conseguenza
il mestiere della prostituta è giusto, perché avvantaggia sia il
cliente che la lavoratrice.
Per
quanto riguarda la questione morale il dibattito è ancora molto
acceso e divide l'opinione pubblica, ma daal punto di vista
giuridico, come dimostrato fin ora, è giusta la scelta di
legalizzare la prostituzione.
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